Rapporto con gli utenti
Tariffa rifiuti
Che cos’è il corrispettivo rifiuti?
Il Corrispettivo per i rifiuti, meglio conosciuto come tariffa rifiuti, è il costo che ognuno di noi corrisponde per il servizio integrato di gestione dei rifiuti urbani. Le attività che vengono svolte dal gestore (o dai gestori se più di uno), infatti, sono numerose e comprendono la raccolta e il trasporto dei rifiuti urbani, il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati, il trattamento e il recupero dei rifiuti differenziati, lo spazzamento e il lavaggio delle strade e il rapporto con gli utenti.
La tariffa è determinata poi da diversi elementi e si riferisce all’anno solare precedente:
- I metri quadri (la superficie assoggettabile) di abitazioni e attività
- La produzione effettiva di rifiuti avvenuta l’anno precedente
- La percentuale di raccolta differenziata (sempre dell’anno precedente)
- Il volume del rifiuto indifferenziato (il secco residuo) conferito al servizio nell’anno precedente
- La produzione stimata di rifiuti relativa a tutte le utenze domestiche, ovvero le famiglie, e non domestiche ovvero le attività industriali, artigianali, commerciali. La produzione stimata è calcolata sulla base dei coefficienti Kb (utenze domestiche) e Kd (utenze non domestiche) riportati nel d.P.R. 158/99
- Il numero delle utenze domestiche e non domestiche servite
- Il numero degli abitanti residenti, in base all’ultimo dato Istat disponibile
- Il valore del peso specifico dei rifiuti indifferenziati, utilizzato per la conversione da peso in volume dei rifiuti
Chi stabilisce le tariffe?
Le tariffe si conformano ai criteri contenuti nel Decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1999, n. 158, e sono approvate con deliberazione del Consiglio Comunale da adottarsi entro la data di approvazione del bilancio di previsione e con effetto dal 1º gennaio dell’anno di riferimento.
La Delibera determina tutti i coefficienti e i parametri utili ai fini del calcolo delle tariffe.
Come è composta la tariffa rifiuti?
Le tariffe, composte da una quota fissa e da due quote variabili, sono state studiate per assicurare la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio, compresi i costi di trattamento e di smaltimento dei rifiuti, come indicati nel Piano Economico Finanziario (PEF) deliberato dal Comune.
Le tariffe sono articolate nelle fasce di utenza domestica e di utenza non domestica.
Quota fissa
La quota fissa è la parte che copre i costi del servizio, in particolare gli investimenti per le opere (i centri di raccolta, gli impianti di trattamento rifiuti, eccetera) e i relativi ammortamenti. Di questi costi fanno parte anche lo spazzamento e il lavaggio strade.
La tariffa per la quota fissa di ogni categoria è un calcolo matematico, dato dal prodotto della quota unitaria (espressa in €/mq) per la superficie dell'abitazione (indicata in mq) corretta per un coefficiente di adattamento (Ka). I valori di tale coefficiente di adattamento (che tiene conto della reale distribuzione delle superfici degli immobili in funzione del numero di componenti del nucleo familiare costituente la singola utenza) sono riportati nelle tabelle 1a e 1b del d.P.R. 158/99.
Quota variabile raccolta differenziata
La quota variabile, invece, è la parte di bolletta che dipende dai costi della raccolta differenziata e dal riciclo e dal trattamento dei materiali.
Si calcola con parametri diversi per le utenza domestiche (le famiglie) e per le utenze non domestiche (le utenze industriali, artigianali, commerciali).
- per le utenze domestiche è un importo fisso in funzione del numero di componenti del nucleo familiare, determinato come prodotto di una quota unitaria (espressa in kg) per un coefficiente di adattamento (Kb) per il costo unitario (€/kg)
- per le utenze non domestiche è un importo €/mq definito in funzione della categoria di attività, determinato come prodotto di una quota unitaria (espressa in kg/mq) per un coefficiente di adattamento (Kd) per il costo unitario (€/kg)
Quota variabile a misura
Questa componente è riferita ai costi della raccolta del rifiuto indifferenziato (secco residuo), ovvero di tutto ciò che non si è riusciti ad avviare alla raccolta differenziata per il successivo recupero differenziata e riciclo/trattamento delle frazioni differenziate.
La tariffa è data dal prodotto della quota unitaria (espressa in €/litro) per i volumi di rifiuto secco conferiti al servizio, ed in particolare:
- per le utenze domestiche la produzione attesa media annua del secco residuo è determinata in base ai coefficienti di produttività Kb (Kg/utenza/die in base al numero dei componenti del nucleo familiare);
- per le utenze non domestiche la produzione attesa media annua del secco residuo è determinata in base ai coefficienti di produttività Kd (Kg/utenza/anno in base al tipo di attività).
Entrambi i coefficienti sono commisurati alla percentuale di raccolta differenziata ottenuta nel precedente anno e alla produzione reale dell’anno precedente.
I quantitativi di rifiuti sono espressi in unità di volume (litro), convertito sulla base del peso specifico medio dei rifiuti, il cui valore è riportato negli allegati alla Delibera di approvazione delle tariffe.
Per ogni svuotamento si considera conferita dall’utente l’intera volumetria del contenitore esposto, non rilevando se lo stesso sia parzialmente pieno o se non sia stato possibile il suo completo svuotamento a causa dell’eccessiva compressione dei rifiuti in esso introdotti dall’utente.
Per ogni tipologia di utenza viene definito un valore di soglia minima di produzione di rifiuto secco (in litri) determinato in misura compresa tra il 35% ed il 70% della produzione attesa media; la tariffa è sempre addebitata anche in presenza di produzione inferiore alla soglia minima.
Per ogni tipologia di utenza viene definito un valore di soglia superiore di produzione di rifiuto secco (in litri) che è pari alla produzione attesa media aumentata tra lo 0% e il 35%. Ai conferimenti eccedenti la soglia superiore si applica una tariffa maggiorata tra lo 0% e il 35%.
Addizionale provinciale
Sulla somma di tutte le quote, al netto di eventuali riduzioni, viene applicato il tributo provinciale nella misura stabilita dalla legge.
Bolletta utenza domestica
Nell’esempio:
- Famiglia di 4 componenti
- Superficie 200 mq
- Comune San Giorgio Bigarello
- Competenze 2019 + conguaglio svuotamenti 2018
Quota fissa (vedi punti 1A-2B): conguaglio 2018 pari a zero, si addebita la tariffa 2019 riferita a 4 persone x 200mq.
Quota variabile differenziata (vedi punti 2A, 2B): conguaglio 2018 pari a zero, si addebita la tariffa 2019 riferita a 4 persone.
Quota variabile a misura (vedi punti 4A, 4B): nel 2018 una famiglia di 4 persone aveva 4 svuotamenti minimi (vedi punto 3A) di un bidone da 120 Litri, sempre fatturati. Nel caso specifico nel 2018 sono stati fatti 6 conferimenti di rifiuto indifferenziato (due in più dei minimi compresi nella quota variabile comunque compresa nella bolletta). In questo caso, fino agli 11 (soglia superiore massima) si pagano i due conferimenti in più, ma applicando la tariffa base (vedi punto 4A).
Per il 2019 nella nuova tariffa verranno quindi addebitati i due svuotamenti minimi in più.
Bolletta utenza non domestica
Nell’esempio:
- Categoria 13 NEGOZIO BENI DUREVOLI
- Superficie 47 mq
- Comune Mantova
- Competenze 2019 + conguaglio svuotamenti 2018
Quota fissa: conguaglio 2018 pari a zero, si addebita la tariffa 2019 riferita alla categoria 13 per 47 mq.
Quota variabile differenziata: conguaglio 2018 pari a zero, si addebita la tariffa 2019 riferita alla categoria 13 per 47 mq.
Quota variabile a misura: nel 2018 e nel 2019 per la Categoria 13 gli svuotamenti minimi addebitati all’utenza sono pari a 5,67 Litri/mq per 47 mq pari a 266 Litri annuali. L’utenza non ha superato i minimi e pertanto sono stati addebitati 266 Litri.