Solo servizi, niente rifiuti

La vita di un prodotto è sempre stata pensata in maniera lineare, secondo lo schema prendi/raccogli-trasforma-produci-usa-butta.

Il sistema economico mondiale oggi consuma 65 miliardi di tonnellate di materie prime all'anno e per il 2020 ne sono previste 82 miliardi, con il conseguente aumento dei prezzi di tali risorse.

In un mondo dove oltre 3 miliardi di nuovi consumatori stanno entrando nel sistema del mercato, tutto questo non è più sostenibile.

Grazie all'economia circolare la vita di un prodotto può invece essere pensata come un ciclo che non ha inizio né fine, fino a eliminare il concetto stesso di rifiuto per come lo abbiamo sempre inteso. Si pensi per esempio alla produzione di biogas, o alle scarpe e ai vestiti fabbricati con bottiglie di plastica riutilizzate.

Basterebbe includere nelle prime fasi del processo di produzione l'idea di rigenerazione e ripristino delle risorse.

È un cambiamento necessario e fondamentale per il mondo. Secondo McKinsey, l'economia circolare all'interno di un mercato di prodotti di largo consumo consentirebbe di risparmiare 700 miliardi di dollari all'anno solo in Europa.

La tecnologia che abbiamo oggi a disposizione per realizzare questo progetto è più che adeguata, e l'interesse del consumatore è sempre più incentrato sul servizio che sul possesso del prodotto.

Idee suggestive per il futuro

Il modello di produzione attuale favorisce l’obsolescenza programmata.

Pensiamo alle lavatrici di ultima generazione: sono costruite stimando una vita utile di 2000 lavaggi, cosicché in 20 anni siamo costretti a cambiare 5 lavatrici. Se le lavatrici fossero date in leasing anziché acquistate, i consumatori potrebbero risparmiare circa un terzo per ogni ciclo di lavaggio e i produttori-gestori guadagnerebbero circa un terzo in più. In 20 anni un cliente ne userebbe una sola in leasing, della durata di 10.000 lavaggi, facendo risparmiare 180 kg di acciaio e oltre 2,5 tonnellate di CO₂.

L'economia circolare propone un nuovo modello di gestione dei servizi, in cui i prodotti dopo il loro uso e consumo non diventano rifiuti ma risorse che danno vita a nuovi prodotti.